L'idea è quella di isolare le competenze di Jo e Bokken, definendo un programma che parta dalle basi del lavoro aikidoistico armato, passi per lo studio formalizzato del Kenjutsu, dello Iaijutsu e del Jojutsu, e si evolva fino alla pratica libera di concatenazioni, jyuwaza e randori.
Ovviamente il punto focale sembrava una Mission Impossible: strutturare un percorso che permettesse di conservare la tradizione, la sicurezza e la formalizzazione ed al contempo affiancasse e supportasse l'idea di un Aikido Vivo.
La pratica assoluta di kata e kumitachi garantisce uno sviluppo guidato di tutte quelle qualità del praticante che si poggiano, anzi si stravaccano, sulla ripetizione e sulla memoria corporale.
Ma purtroppo tendono a schematizzare la mente e ad incanalare il pensiero verso un futuro già scritto, se diventano l'unico piatto a tavola, quando ci si allena.
Dunque lo abbiamo affiancato con una buona propedeutica volta alla fusione della carne, dei muscoli e del legno e ad una evoluzione in caos guidato, che porta ad un pò di errori e qualche livido, ma a tanti sorrisi, a tanta capacità di adattamento e gestione dell'imprevisto.
Insomma: se dicessi che nella formalizzazione di questo percorso ci siamo annoiati, vi racconterei un secchio di balle.
Suburi e Kamae di Ken e Jo, con una enorme gamma di applicazioni, Kata di Jo e serie di Kenjutsu ispirate alla scuola di Kashima, estrazione e taglio simultaneo secondo i kata della serie Battō, contatto e adattamento con le armi, distanza, timing, controllo di attacchi non predefiniti ed esercizi con più attaccanti.
I corsi sono strutturati in lezioni di due ore, ogni quindici giorni.
Alla fine di ogni anno ci sarà una prova di valutazione per l'accesso all'anno successivo.
Ogni due anni ci sarà un esame con riconoscimento e certificazione della Federazione Italiana Aikido.
Il percorso completo prevede 3 certificazioni, come da tradizione dei Koryu.
BUKIWAZA PROJECT è tutto questo, condito con qualche storia sui samurai, qualche pizzata ed un mare di risate tutti insieme.
Alle armi, gente!