1 ottobre 2012

Aikido Blogger Seminar

I giorni sono scanditi da piccole cose, gesti quotidiani, sane o malsane abitudini.

Ognuno ha le sue.

Io, ogni mattina, amo prendere il caffè al bar.

Sarò sincero con voi.
Non mi fa impazzire il caffè del bar.

Mi fa impazzire il bar, proprio.

Mi piace l'atmosfera umida, l'odore di macinato fresco, il contrasto tra quelli che hanno tempo da perdere ai tavolini e quelli che invece sono sempre di corsa, tanto da non riuscire nemmeno a finire la consumazione.





Io faccio parte del primo gruppo.

E non perchè abbia tempo da perdere, sia chiaro.

Ma semplicemente perchè non mi importa di fare tardi.

Ed attardandomi a gustare un'atmosfera che mi rapisce, fingendo di bere un caffè che non mi piace, ne sento sempre di cotte e di crude.

Una delle cose che più mi mettono rabbia sono i discorsi al congiuntivo.

"Ahhhh Se potessi andare...."
"E se avessi i soldi!"
"Iiihhhh se ci fossi stato io!"
"Aaaaa se volessimo fare questa cosa, dovremmo aspettare quest'altra!"

Vi dirò, risco a trattenermi dall'intervenire quando questi discorsi li fanno i vecchissimi, abituè del bar sotto casa, tra un quotidiano ed una scopa, un fernet ed una sigaretta, ci sta pure che rimpiangano le infinite possibilità sprecate nella loro giovinezza.





Ma quando parlano così gli aikidoka, veramente non riesco a resistere.

E penso "Facciamolo, maledizione! Facciamolo per davvero!"

Così, quando Marco mi ha chiamato per propormi una cosa tanto folle, non ci ho pensato due volte a dirgli di si.

La scena è andata grossomodo in questa maniera.

Mentre mi radevo una barba ispida ed incolta, squilla il mio fido telefono con lo schermo totalmente appannato dal vapore.

La mia mano lercia di schiuma riesce a stento a rispondere senza dare allo smartfon il colpo di grazia.

"Pronto Fabio?"
"Ciawww Mrcwwwoo", rispondo io con la bocca tirata da un lato ed il Proraso in assedio.

"Mi è venuta un'idea!".

Ora, quando uno che si chiama "Marco Rubatto" vi chiama per dirvi che ha avuto un'idea, date per certo che sono diverse notti che non dorme e che ha consumato risme di carta a scrivere appunti.

Col rasoio da una parte, la schiuma nel naso ed il telefono nei pressi dell'orecchio, gli rispondo:
"Dimmmwwww!"

"Facciamo un seminario speciale. Qualcosa di diverso dal solito, un percorso guidato lungo un weekend, che abbia come capitani i tre bloggers più attivi in ambito aikidoistico italiano ma che non sia cattedratico, quanto piuttosto lasci la possibilità di discutere, affrontando un tema specifico in ogni lezione, partendo da un'esperienza pratica e sviluppandola attraverso l'allenamento tutti insieme e cerchi di discussione, in modo che ognuno dei partecipanti abbia un momento in cui poter esprimere il proprio sentire, le proprie aspettative e la propria visione della disciplina!"

Ormai la schiuma mi era arrivata alle tonsille, mentre un fremito adrenalinico della lametta mi incideva bruscamente la giugulare.

Avvolto in un corredo intero di asciugamani di spugna, mentre cercavo di fermare le mie arterie zampillanti, riuscii a rispondergli soltanto:
"Cazzzwwwwwhhhh!!!!"





E' passato un pò di tempo da quella telefonata.

Chilometri di email, telefonate, messaggi volanti, proposte, video, locandine, planning...

Ed ora quell'idea è realtà.

Marco Rubatto, il responsabile di Aikime, Simone Chierchini quello di Aikido Italia Network ed il sottoscritto sono pronti a presentarvi qualcosa che non avete mai visto prima.

"Aikido Blogger Seminar" è molto più di uno stage.

 E' un viaggio al di la della scuola, della tecnica, dei loghi e delle federazioni.

E' un cammino nel sentire l'Aikido tutti insieme, nel preparare un'esperienza che non sia solo movimento, ma costruzione dell'idea del movimento e condivisione delle sensazioni che esso ha generato in ognuno di noi.

E' condivisione degli spazi di pratica e di riposo.
E' partire con l'attitudine di accettare gli altri e di costruire con loro una scala verso la crescita insieme, in una direzione nuova per ognuno e comune a tutti quanti.

E' l'Aikido come O'Sensei avrebbe voluto, quello che crea con i colori donati dalla differenza e non prova ad omologare tutto e tutti sui toni di grigio.



Il 15 e 16 dicembre a Torino proveremo a cambiare il mondo.

















Il nostro mondo.














Vuoi mancare proprio tu??









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