Già nella notte dei tempi, i Budoka avevano compreso l'importanza del timing nell'azione.
La gestione dello spazio è il nucleo dell'approccio di base, ma ad un livello più alto gestire correttamente la tempistica permette di muoversi in spazi teoricamente impossibili.
Nell'ultimo periodo sto proponendo degli studi basati sul tempo e sulla presenza mentale nell'azione, evidenziando come il raffinarsi nella percezione del momento ci porti anni luce più avanti nella gestione del disequilibrio nella scelta dello strumento più idoneo.
Possiamo immaginare un rapporto diretto tra presenza e timing.
Più sono presente, più la mia concentrazione permea ciò che mi circonda, più il mio tempo di reazione è stretto e chirurgico.
E' un pò come quando giochiamo ad ammazza la talpa al Luna Park...
Quando siamo solo noi, la mazza e le fottute talpe, siamo in gradi di fare una strage, tanto che il giochino ci pare anche più semplice di quello che è.
Addirittura riusciamo a prevedere il roditore che uscirà e lo colpiamo senza manco vedergli la faccia.
Ma quando giochiamo in coppia con qualcuno che cattura la nostra attenzione, o perchè vogliamo umiliarlo davanti agli amici o semplicemente perchè si tratta della tipa che ci piace, diventiamo delle caccole inebetite e colpiamo tutto eccetto i pupazzi.
In questo rapporto Timing/Coscienza sono stati individuati 4 livelli di pratica.
Il primo si chiama GO NO SEN, ossia "Dopo il Prima".
Go no sen è ricevere, fermare e restituire.
Tra l'attacco e la difesa esiste un margine di attesa piuttosto evidente.
Kenji Tokitsu lo definiva con il ritmo TAM-TAM-TAM, ossia Attacco-Parata-Contrattacco.
Go no sen è come quando chiedi un favore a mio fratello.
Se non glielo chiedi quattordici volte, alzando sempre di più la voce e rompendogli le scatole come una pittima, nemmeno lo schiodi dalla playstation.
"Fabry mi accompagni alle Poste a ritirare un pacco??"
...
"Fabry mi accompagni, devo andare alle Poste c'è un pacco per me!"
...
...
"FAAAA!!! Stai ancora così!?!?!?!?!?!?!"
Il secondo si chiama SEN NO SEN, cioè "Durante il Prima".
Indica il contrattaccare quando parte l'attacco.
Difesa e contrattacco si fondono in un'unica azione, che nasce non appena si manifesta l'attacco dell'avversario.
TAM-TATAM, Attacco-Contrattacco evasivo.
Sen no sen è come quando chiedi un favore a mio padre.
Glielo chiedi e mentre gli parli sta già organizzando la soluzione.
"Pà dovrei andare alle Poste a ritirare un pacco"
E lui si sta mettendo già le carpe per scendere.
Il terzo si chiama SENSEN NO SEN.
Tradotto vuol dire "Prima del Prima".
SenSen No Sen è agire mentre l'altro sta pensando di agire.
Entrare nel vuoto tra pensiero ed azione ed impedire alla determinazione di rendere pericoloso il gesto dell'attacco.
TA-TAM
Lui pensa di colpire, tu lo hai già colpito.
Come quando chiedi un favore a mia madre.
Pensi di chiederglielo e già la trovi fuori casa con le chiavi dell'auto.
"Fabio, non dovevamo andare alle Poste???"
L'ultimo livello è il SEN, l'Attesa.
La presenza è talmente tangibile ed il tempo così tanto sotto controllo, che l'avversario non riesce a formulare nemmeno il pensiero di attaccare.
Semmai avete assistito ad un incontro di Sumo, vi sarete chiesti perchè ogni tanto proprio mentre stanno per partire a razzo, uno dei due si alza e torna a posto.
Non ha trovato spazio per decidere di attaccare.
La sua determinazione è stata soffocata dalla presenza dell'altro e non ha potuto attaccare.
Non c'è suono, ma se ci fosse sarebbe semplicemente il TAM di chi si è difeso, non più da un gesto, ma dal pensiero stesso del gesto.
SEN è chiedere un favore a mia nonna.
Non guida, ma entri in camera sua e, come per magia, già c'è il pacco che stavi pensando di dover andare a prendere...
Questo (il tempo e la sua gestione), secondo me, è l'unico vero Principio dell'aikido. Allenare la sua gestione prima, durante e dopo l'ingaggio con un altro o con altri. Imparare ad armonizzarsi con l'evoluzione della situazione questo è Aikido, farlo prima è maestria, ma è riservata a pochi che semplicemente hanno avuto tanto tempo per allenarsi. Tutto il resto è (può essere) solo uno strumento da usare. Almeno questo è quello in cui credo fortemente.
RispondiEliminaE quando il corriere espresso ti recapita il pacco a casa? ;-)
RispondiEliminaAllora vuol dire che sei diventato mia nonna...:-)
RispondiEliminami piace questa interpretazione del sen, interessante da kendoka...
RispondiEliminaparlo di "interpretazione del concetto di sen", poichè non è una terminologia universale,
quando si parla della tripartitica
sensen no sen - sen no sen - go no sen
si usa una terminologia che nasce in seno al kendo, prima di questa formulazione esistevano già innumerevoli interpretazioni operate nei ryuha di kenjutsu, per fare un esempio di uno studio del sen "pre kendo" prendiamo il kakari no sen - tai no sen - taitai no sen formulati da Musashi nel Gorin No Sho.
nel kendo per arrivare a questa formulazione è stata quasi una guerra (durante la formulazione dei kendo no kata i vari esponenti dei ryuha di kenjutsu portavano con se un Tanto sotto il kimono pronti a fare seppuku se la propria scuola non fosse stata rappresenteta dignitosamente), in conclusione per una serie di compromessi e per la vastità e fumosità dell'argomento non c'è una definizione assoluta di sen, ma varie interpretazioni, anche nello stesso kendo, varie generazioni di maestri hanno reiterpretato, raffinato e adattato alla propria pratica la definizione di sen.
Molti esponenti di varie arti marziali che usano i termini nati con il kendo, ignorano da dove vengano veramente, ma così facendo sfugge il contesto.
ma anche forse un pochino avere un senso di debito verso la pratica del kendo che spesso viene disprezzata da molti marzialisti, in quanto considerata "agonistica" e distorta
Sublime.. E poi le storie di aikido e nonne sono fantastiche ;-)
RispondiElimina