Un interessante e piacevole articolo pubblicato su Aikime, da Marco Rubatto, a proposito delle perversioni nel rapporto con l'uke/partner/compagno di merende.
"Voglio il mio uke!"
Da Aikime ci spostiamo sul Blog Seishinkan, dove Gabriele Pintaudi fa eco con qualche spunto a proposito degli attacchi:
"Dare scontato ciò che non lo è"
E per chi non lo avesse ancora fatto, vi linko un paio di pensieri sul ruolo di uke tratti da AikidoVivo:
"Uke, il vecchietto ed il bisogno di vendetta"
e
"Aggressore amico mio".
Giusto per solleticare il sonnacchioso spirito del weekend...;)
Quello che trovo "strano" è:
RispondiEliminache si senta la necessità di scrivere e dibattere su cose per me scontate.
...Ma evidentemente così scontate non sono.
Trovo divertente anche che discussioni come questa non riscuotano consensi partecipativi. Mentre se si trattasse di una discussione su qualcosa di "politico" aikidoistico ..giù post.
Per tornare a bomba, non c'è differenza tra mondo aikidoistico e mondo reale. I politici(maestri) vanno in tv con giornalisti compiacenti. Parlano di tutto e di più, ma col piffero che si sbattano in prima persona o che accettino un contraddittorio vero. Bastonano il contribuente, ma col cavolo che si bastonino tra loro o che permettano a qualcuno di bastonarli. Hanno distrutto l'Italia con scelte sbagliate, ma sempre li restano e il popolo li adora. Le scelte vengono fatte per convenienza di partito(Fed. Eps) e non per il bene comune. Chiacchierano tanto(talvolta scopano), ma praticano poco.
Mi sembra che se guardiamo a questo e lo rapportiamo alle domande dell'articolo troveremo la risposta.
Ogni popolo o disciplina ha ciò che si merita.