Alla fine di uno dei suoi stage, Endo Sensei una volta tenne un discorso molto interessante.
In genere, ogni volta che termina un seminario, spende spesso due parole per sottolineare il senso di ciò che ha mostrato, ma in quello'occasione citò Takuan Soho.
Che è un pò come Spielberg che cita Hitchcock, per intenderci, o Luc Besson che cita Sergio Leone...
Non puoi fare a meno di ritrovarti con gli occhi lucidi e i peletti del braccio drizzati. ..
In una lettera scritta a Yagyu Munenori, Takuan parlava di due tipologie di allenamento.
Allenare il Ji, il Modo, ed allenare il Ri, il Motivo.
Ora, che allenare il Modo, significhi approfondire la tecnica, questo lo capirebbe anche mia nonna.
Come si fa Udekimenage? Questo è il Ji.
La cosa carina da notare è che la maggior parte degli insegnanti giustifica le proprie tecniche a partire dalle proprie premesse.
Se faccio così lui fa cosà, quindi invece di fare così faccio cosò.
Come si fa a dire cosa farà lui, non lo so davvero.
Uke non ha regole e può reagire come meglio crede, a meno di non fare cose completamente senza senso.
Tipo: io tiro Ikkyo omote e lui si mette un dito nel naso.
La follia non è contemplata...
Ma se io faccio Ikkyo omote e lui si gira e fa un passo, la cosa è molto meno folle e molto più probabile di quanto sembri...
Allora inizia la correzione.
Io condiziono uke a rispettare le mie premesse e le mie previsioni, cosicchè lui crei quei parametri giusti affinchè la mia logica non faccia una grinza.
Sul dizionario di google, questa cosa è citata come "barare".
Ma diamola per buona!
In fin dei conti, se ogni logica rappresenta un caso, ed ogni caso rappresenta un possibile scenario, ogni logica ha diritto di esistere e dignità di essere studiata.
Dunque nello studio del Ji, ogni Modo è il modo giusto, purchè all'interno del sistema tecnico ci sia un minimo di coerenza e di senso logico.
Nonostante ciò, per molti, a detta di Takuan, un monaco Zen vissuto nel 1600, il Ji è l'unica modalità di allenamento.
Il Motivo, ossia il perchè ed il quando, è lasciato al domani, a quanto il Ji sarà perfetto, a quando il praticante conoscerà ogni singolo dettaglio della forma, nella logica del suo insegnante, finchè quest'ultimo non si "evolverà" e la cambierà radicalmente.
Come dire "Conosco ogni dettaglio del cambio della mia auto, ne conosco gli ingranaggi, il peso, la dimensione, i materiali specifici e la profondità dell'incavo sul pomello. Ancora non so quando passare in seconda, ma un giorno ci arriverò!"
Il RI è imparare a riconoscere quando utilizzare uno strumento, perchè preferirlo ad un altro in base a parametri che per una parte sono schematizzabili ma per l'altra sono del tutto personali.
Significa allenare la comprensione, la strategia, la percezione tattile, la visione.
Significa mettere in gioco il proprio sapere e renderlo Vivo.
In ultima analisi significa comprendere come porsi nei confronti della situazione, per essere in grado di servirsi dei propri strumenti.
Per diventare tutt'uno coi propri strumenti...
Scrivetelo in agenda.
Dal prossimo Keiko, allenare la tecnica ED allenare il corpo a capire come servirsene.
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