10 luglio 2011

Osho, il sorriso ed il viaggio verso la Libertà

Da alcuni anni a questa parte sto cercando di capire cos'è la Libertà.
Badate bene: non a caso ho scritto una "L" maiuscola!

In genere tutti siamo portati a vedere la libertà in relazione a qualcosa che ci opprime.
Un vincolo, un limite, un controllo.....

Il capo, la moglie o il lavoro, per esempio.
"Non ce la faccio più, MI VOGLIO LIBERARE!"



Che vuol dire liberarsi di qualcosa o di qualcuno?
Sicuramente una grande soddisfazione momentanea, ve lo concedo.
Anzi, a volte un "Vaffa" aiuta più di una seduta dallo psicoterapeuta, ammettiamolo.

Si, ma poi?
Lasci la moglie e diventi schiavo della frivolezza, di una nuova donna o della solitudine.
Lasci il lavoro e diventi schiavo della precarietà, della cinghia stretta o semplicemente del tuo tempo libero.

C'è sempre un nuovo vincolo dietro l'angolo.
C'è sempre qualcuno a limitare il nostro perimetro, solo con la sua presenza...



Dunque cosa è la vera Libertà?
Sentirsi liberi da qualcosa che ci opprimeva è Libertà?

Ok, cambiamo la domanda.

Può qualcuno o qualcosa dall'esterno privarci della Libertà senza che noi lo vogliamo?
Io credo di no.

Corresponsabilità, segnatevi questa parola.

Libero è una questione di attitudine, secondo me.
Il punto non è liberarsi del problema.
Il punto è Liberarsi nonostante il problema.




Avete mai sentito parlare di Osho?
A vederlo in foto sembra uno di quei classici vecchietti alla Yoda, che dispensa consigli per una vita sana, in genere inapplicabili in una società come la nostra.


Nulla di più sbagliato,fidatevi di me.
Osho dispensa bastonate.
Secche e dirette alla nostra mente.
E,credetemi, non lasciano meno segni che sulla schiena...






Tra le tante, una sua frase mi ha colpito molto.

Dice, grossomodo, che nella vita qualcosa può andare storto solo a chi cerca di mettere tutto in linea.
Solo chi pianifica tutto viene spazzato via dagli imprevisti.
A chi sa che nulla è dritto, nulla di storto potrà sorprenderlo.

Pianificare ogni cosa, schematizzare ogni momento della nostra esistenza ci rende schiavi della nostra mente, della proiezione mentale di come la Vita dovrebbe essere.
E questo ci toglie la Libertà.
Ci impedisce di esistere davvero, di assaporare i gusti che ogni momento si presentano spontaneamente al nostro palato.
Buoni o cattivi che siano.




Può l'Aikido prepararci a questo? Possiamo, col nostro Keikogi e la nostra Hakama intraprendere un cammino verso la Libertà?
Forse...
Ma dipende da come ci alleniamo.
Se l'obiettivo è chiaro, l'allenamento diventa mirato...
Non possiamo pensare che il senso di tutta la pratica sia accumulare nozioni, memorizzare dettagli e recitare coreografie e al contempo credere di viaggiare verso la Libertà.



"Alleati a combattere così come vorresti combattere!" scriveva un tizio.
E quel tizio, vi dico, la sapeva lunga!

Certo, bisogna partire da un apprendistato.

Un periodo di studio delle basi, che ci darà gli strumenti per poterci esprimere...
E probabilmente in questo periodo non ci sentiremo tanto liberi...
Ma è solo una fase preparatoria!

Per un medico dura sei anni, dopo di che è autorizzato a mescolare i miei intestini col mio permesso!
E un aikidoka? Di quanto tempo ha bisogno per cominciare a cercare la propria Libertà?

Essere Liberi vuol dire diventare consapevoli di sè stessi, a partire dai gesti più semplici, ed assumersi la responsabilità di ogni scelta, di ogni cambiamento.

La Semplicità è la chiave!
Concentriamoci sulle cose semplici e tutto diventerà più chiaro.
Cominciamo a sorridere, per esempio....

"Sei stato un po' troppo serio di recente, seriamente... è tempo di lasciar perdere!
Fatti una bella risata e metti da parte i tuoi bei piani. Davvero non ne hai bisogno.
Ciò che dovrà accadere accadrà e tu hai una scelta: andarci insieme o andarci contro."(OSHO)







5 commenti:

  1. Il più bel post del blog, e forse proprio per questo il meno compreso e commentato

    RispondiElimina
  2. Ti è piaciuto particolarmente?
    Non tutti sono già alla ricerca della Libertà...
    Ma quando saranno in cammino, questo post sarà una delle piccole luci nel buio,secondo me!

    RispondiElimina
  3. mi è piaciuto particolarmente perché tocca un argomento delicato e spesso frainteso. In realtà tutti parlano di libertà, ma il vero problema è la paura di essere liberi che comporta grandi responsabilità e fiducia in se stessi. Si parla sempre di libertà ma si ha paura della libertà, per questo nessuno realmente conosce la libertà... proprio come nell'aikido ... è molto più comodo continuare ad essere imboccati da altri

    RispondiElimina
  4. Fabio, da quale libro di Osho sono tratte le belle cose che hai scritto? Mi piacerebbe leggerlo!

    RispondiElimina
  5. Mi pare fosse "Lo specchio del cuore", ma nn ne sono sicurissimo!
    Ad ogni modo tutti i libri di Osho hanno molto da insegnare e per farti un'infarinatura, prova a cercare qualcosa su di lui in rete!!

    RispondiElimina