18 gennaio 2013

Lo strumento, la melodia e le buste della spesa


Mi ricordo che per molto tempo ho ascoltato musica in maniera del tutto priva di consapevolezza.
Ammetto che i miei gusti musicali sono tutt'oggi non particolarmente ricercati e spesso noiosi, ma non è questo il punto.
Il punto è che ricordo chiaramente la mia assoluta incapacità di capire con quali strumenti fosse suonato il pezzo che stavo ascoltando.
Sentivo la melodia finale, il cocktail ricavato dalla summa delle note, ma non ne riconoscevo l'origine.
Basso, batteria, chitarre, tastiere....
Non ero capace di isolarne le tracce...
Poi, per fortuna, qualcuno mi ha insegnato.




Quando ho iniziato a studiare un approccio istintivo, spontaneo e vivo alla pratica, ho notato una differenza nel mio modo di insegnare i fondamentali.
Non si è trattato, soprattutto all'inizio, di una scelta cosciente.
Si è trattato di una maniera diversa di guardare ad un sapere.
Ciò che era stato per tanti anni un'unica sequenza di movimenti, finalizzata al momento culminante della proiezione o dell'immobilizzazione, diventava una composizione musicale fondata sull'armonia di strumenti differenti, che suonavano insieme ma che esistevano anche singolarmente  e che proprio grazie alla loro unicità donavano ricchezza.




Più passa il tempo, più mi rendo conto che l'Aikido classico vive molto spesso su una catalogazione mnemonica delle tecniche.
Shomenuchi Ikkyo, Shomenuchi Uchikaiten Sankyo, Shomenuchi Ushiro Kiri Otoshi....
Una sorta di lista della spesa, di quella che riempie buste troppo pesanti da portarsi fino a casa, però...
Più passa il tempo, più mi accorgo di guardare a quello che faccio ricercandone gli elementi costitutivi, le viti ed i bulloni, invece che gli ingranaggi belli e formati.
E' da qui che derivò il titolo "Elements" per il nostro DVD.




Scomporre lo strumento negli ingranaggi costituenti.
Smontare una pistola per pulirla e controllarne il corretto funzionamento, aprire il cofano del motore e risistemarne le candele e la cinghia, smontare il computer e sostituire l'hard disk, battere il piolo di blocco della lama nel manico per sganciare una katana e rinsaldarne gli innesti...

Per me questa è la vera conoscenza.
Non quanti strumenti hai, ma in quanti elementi costituenti sei capace di smontare il tuo e quanti altri puoi ricostruirne coi pezzi a disposizione...

Profondità e non vastità.

Poche, semplici cose...ma essere capaci di costruire ciò che ci serve a partire da essi.




7 gennaio 2013

Un nuovo modo di essere Aikidoka...


A seguito di un'importante evento, quale è stato a Torino lo scorso Aikido Blogger Seminar di dicembre, è più che doveroso offrire on-line un rimando di come è andata, giacché questo appuntamento è nato da un idea degli Aikidoka del Web e proprio dalla rete è stato organizzato.

I responsabili di Aikido Vivo e di Aikido Italia Network ne sono stati promotori, mentre al gruppo di Aikime è toccato l'onere dell'organizzazione.

E allora, com'è andata? Circa 70 Aikidoka (58 adulti e 11 bambini, per l'esattezza!) si sono incontrati nel Dojo di San Mauro Torinese che solitamente viene utilizzato per gli eventi che necessitano di più spazio (vedi i passati Seminar con Patrick Cassidy Sensei o "L'Aikido Torinese Riunito" dello scorso anno).

La provenienza era più che mai varia, sia in termini geografici, che di Scuola e stile di appartenenza: per un week end hanno condiviso abilmente lo stesso tatami un grosso contingente di Aikidoka piemontesi e lombardi, ma non sono mancati anche praticanti giunti dal Trentino Alto Adige, dall'Emilia Romagna, Abruzzo, Campania, Sicilia...

Insegnanti (davvero molti gli alti gradi intervenuti, dal 4º al 6º dan!) ed allievi provenienti da Aikikai d'Italia, di Francia, dalla Scuola Aikikai so Honbu, dal Kobayashi Ryu, dall'Iwama Ryu, dal Tendo Ryu, dalla Scuola del Maestro Gramendola e del Maestro Grande... appartenenti ai più disparati Enti (F.I.J.L.K.A.M., C.S.E.N., U.I.S.P., F.I.T.A., A.S.C., Progetto Aiki...) sono mirabilmente riusciti a convivere con profitto e vicendevole arricchimento in quest'occasione, pensata per dire la verità... in modo un po' inconsueto.

La stranezza è consistita nel fatto che i tre Insegnanti che si sono avvicendati a tenere le lezioni (Fabio Branno, Marco Rubatto, Simone Chierchini) hanno iniziato fra loro a COLLABORARE SUL SERIO, lasciando perdere "chi aveva il grado più elevato", "l'esperienza più lunga", "la tecnica più sopraffina"... "l'Aiki-verità più vera"... e considerandosi parte integrante del gruppo di PRATICANTI, sia durante la docenza, sia quando non toccava a loro di insegnare. Leggi cioè: "Si sono divertiti a sudare, cadere... sbagliare, menare e prenderle PURE LORO"!

Questo, secondo noi ha giovato molto all'atmosfera generale, perché ha fatto sentire ciascuno parte di un evento realmente vissuto INSIEME, nel quale non è esistito un "Maestro Buddhico"... da venerare o da imitare anche nei tic facciali, ma una pratica da condividere con l'esempio, l'apertura e la disponibilità di sperimentare cose nuove.

 Vista la grande eterogeneità dei presenti (parlando di estrazione Aikidoistica), le lezioni hanno maggiormente considerato aspetti legati ai principi dell'Arte, rispetto alla tecnica propria di ogni differente metodo (anche se non è mancata neanche quella!)... In sostanza ci si è sfidati a trovare elementi di unione dei veri percorsi, anziché insistere a sottolineae i particolari che potevano dividere... o far arroccare in una posizione sclerotizzata.

 E ci si è riusciti alla grande, anche dai rimandi dei presenti.

Si... perché un'altra delle importanti novità introdotte in questo Aikido Blogger Seminar è stata la possibilità da parte degli partecipanti di esprimersi gli uni nei confronti degli altri e quindi con gli Insegnanti che animavano le lezioni.

L'Aikido, per sua natura, ha un aspetto particolarmente piramidale e meritocratico... ma ecco come abbiamo fatto a renderlo più "orizzontale" e condivisibile:
 - al termine di ogni trance di allenamento (sabato mattina, sabato pomeriggio, domenica mattina) abbiamo invitato i presenti a formare piccoli gruppi (3 o 4 persone) e a discutere fra loro di tematiche particolarmente attinenti all'Aikido ed alla sua pratica;

 - in seguito a ciò, ci siamo riuniti in un grande cerchio intorno al Kamiza, nel quale ciascuno si è sentito libero di condividere cosa era emerso nel suo micro-gruppo, oltre ogni sorta di impressione, ispirazione, critica che la pratica avesse fatto affiorare in lui.
 Inizialmente preoccupati che questo momento potesse non essere capito/vissuto al meglio - la prima volta di una simile proposta sul tatami per la maggior parte dei presenti - ogni cosa però è andata nel modo migliore, in quanto il rispetto personale, delle posizioni ed idee altrui ha fatto da scenario a tutti gli interventi e gli apporti del Gruppo.

Sciolti i primi imbarazzi, è emersa anzi una sana voglia di rimandare le proprie impressioni e punti di vista.
 Cosa può indicare ciò? Forse che la comunità Aikidoistica ha bisogno di "dialogare" e confrontarsi su tematiche (più o meno sempre le stesse)... che fanno sentire soli e immersi nelle problematiche, fino a quando non si comprende che altri praticanti - in altre Scuole, e luoghi del Paese - cercano le soluzioni agli gli stessi problemi!
 Noi siamo partiti chiedendo ai presenti una riflessione su questi semplici tematiche: (sabato mattina) A1 - quali sono le motivazioni che ti hanno spinto ad intraprendere la pratica dell'Aikido? A2 - quali erano/sono le tue aspettative rispetto a questa disciplina? A3 - come pensi di poter in Aikido in essa i tuoi goal personali, se dipendesse da te?

(sabato pomeriggio) B1 - quali sono le principali problematiche che incontri nella pratica dell'Aikido? B2 - quanto pensi esse siano dovute al tuo modo di porti e quanto invece causate dall'attuale assetto della società Aikidoistica in cui sei immerso? B3 - come penseresti di risolvere queste problematiche, se dipendesse da te?

(domenica mattina) C1 - quali sono dal tuo punto di vista le principali prospetive future dell'Aikido? C2 - quale sarà il tuo contributo personale al processo di evoluzione della disciplina che pratichi? Ogni partecipante ha potuto sentirsi - giustamente ed una voltatanto - protagonista dell'esperienza che ha vissuto all'Aikido Blogger Seminar.

 Sono venuti fuori rimandi piuttosto articolati ed interesanti... che però in questa sede non menzioneremo, in quanto appannaggio esclusivo di chi ha avuto il piacere di condividere insieme quegli importanti momenti sul tatami.
Una sola cosa ci viene da dire: grazie per la disponibilità con la quale tutto il Gruppo ha risposto agli stimoli offerti ed ha saputo cogliere importanti occasioni di crescita e di approfondimento della reciproca conoscienza fra i presenti.
 Ci si frequenta poco, ecco perché a volte nascono barriere così difficili da buttare giù! Se ci "toccassimo" un po' più di frequente, anche fra appartenenti a stili/scuole/enti diversi, ci si renderebbe conto che siamo tutti praticanti in marcia verso una destinazione comune, indipendentemente dal mezzo che abbiamo scelto per avanzare.
Avere poi anche la possibilità di parlare con persone il cui contatto poteva essere frainteso o deformato dalle abitudini di pratica che ciascuno possiede, si è quindi rivelato una delle scommessi vincenti dell'Aikido Blogger Seminar!
Nessuna confusione nelle tempistiche: c'è stato tempo per sudare e divertirsi, e tempo per le chiacchiere... spesso nate sul tatami - negli appoisiti spazi previsti - e quindi continuate con i piedi sotto lo stesso tavolo a pranzo ed a cena, davanti ad una pizza ed una bibita!

L'Aikido Blogger Seminar è stato pensato a "basso impatto economico" per ogni partecipante, mirando alla possibilità di una preiscrizione on-line a prezzo agevolato, cercando di ospitare in case private ogni Aikidoka che è arrivato "da fuori" e scegliendo locali in cui è stato possibile pranzare e cenare con qualità a prezzi accomodanti.

Niente che non si riesca a fare con sufficiente organizzazione, e questa ne è stata la prova: tutti gli Aikidoka locali impegnati anche nella parte gestionale (iscrizioni, pulizie, fot, video-riprese)... gli Insegnanti che hanno optato per una sistemazione dignitosa, ma spartana e poco più che un rimborso spese per il loro contributo sul tatami.

Viaggiare e fare esperienza in Aikido anche oggi è POSSIBILE, non c'è crisi che tenga!

 Un altra peculiarità: forse il fatto che gli Insegnanti hanno scelto di ritornare innanzi tutto allievi l'uno dell'altro e di ciascun Aikidoka con cui praticavano... ha permesso che non ci fossero "allievi che avevano voglia di fare gli Insegnanti", come spesso accade a zonzo per i seminari di Aikido.

Ognuno ha saputo stare semplicemente al suo posto, poiché non avvertiva alcun bisogno di proteggere i suoi spazi o invadere quelli altrui: si era semplicemente in armonia!
Pare poco: dovrebbe essere forse la norma, ma provate a girare un po' e fate caso a quante volte capita... Praticare in un'atmosfera semplicemente serena, rilassata e proficua è stato il principale goal che ha fatto innamorare i presenti e ripromettersi che questa non avrebbe vdovuto essere l'ultima volta insieme! Molto probabilmente quindi... to be continued!
 Ma ora lasciamo semplicemente che le gallerie fotografiche esprimano meglio le sensazioni che abbiamo provato a Torino lo scorso 15 e 16 dicembre: ne abbiamo caricate 300 nella pagina FB dell'HARA KAI (l'A.S.D. che ha patrocinato l'evento, nella quale vi chiediamo gentilmente di cliccare il vostro "mi piace"! ^__^)...

 Le potete vedere cliccando QUI, dopo aver effettuato il log-in su Facebook... e 200 (abbiamo raggiunto il limite massimo consentito) sul Flickr cliccando QUI, per chi non fosse presente sul popolare Social Network.

Giudicate voi dalle espressioni dei volti cosa vi siete eventualmente persi, o cosa avete attivamente contribuito a creare... ecco anche un breve report VIDEO!

Inoltre - probabilmente per la prima volta in Italia, se non nel mondo! - questo evento è andato in streaming in diretta, grazie all'amico Massimiliano Gandossi sul canale Tendo Ryu Italia.

Potrete rivedere frammenti di esso cliccando QUI (prima parte, seconda parte, terza parte)!

Non sapevamo di avere questa possibilità: la prossima volta ci organizziamo meglio e pubblicizziamo meglio la cosa... in modo che possiate seguirci da casa e proiettarvi in salotto se non riuscite ad essere con noi sul tatami!

 Fabio, Simone e Marco gradirebbero ricevere, anche in forma anonima, feedback "col senno di poi" da parte dei presenti che avessero piacere di condividere le loro sensazioni a freddo. I contributi (RISPETTOSI, indipendentemente dalle opinioni rimandate) verranno pubblicati sui Blog. Potete scrivere direttamente nei commenti o alle e-mail che trovate on-line: vi ringraziamo sin d'ora per quanto riceveremo, che sarà per noi strumento di ulteriore miglioramento per il futuro! We are Newtype Aikidoka! Fabio Branno Marco Rubatto Simone Chierchini