27 gennaio 2012

Spulciando qua e là......

Stasera sono a casa a riposo.

E, notoriamente, il riposo mi mette di cattivo umore e mi fa diventare rompipalle.

Ora, sapete cosa fa uno come me quando girovaga un po' a caxxo per la rete?

Risposta sbagliata, Youporn non c'entra.




Mi affaccio oziosamente sui siti nazionali di Aikido.

E leggo le pagine più pallose, quelle che nessuno ha voglia di andare a vedere...

Tipo i resoconti dei vecchi stage o addirittura i curricula degli insegnanti....

E proprio mentre spulciavo un po' di curricula, ripercorrendo nella mia mente le mirabolanti avventure che hanno portato questo o quell'insegnante fin qui, nel magico 2012, che ti trovo??? ( Oooooooooooh! )

Un bel paccone di magagne!!!( APPLAUSI! )





Giuro su Dio, la tentazione di fare nomi e cognomi è veramente forte forte forte, ma resisterò!

Ed accennerò solo a qualche avvenimento.

In una delle associazioni più tradizionaliste sulla piazza, il leader è magicamente passato da quinto a settimo dan, qualche anno fa.

In quel del direttivo di una delle più recenti Associazioni Nazionali, il presidente ha scalato le vette del Quinto e Sesto dan in poco più di due anni, laddove gli anni minimi per questo passaggio sono almeno undici.

Uno degli insegnanti più rinomati del Centro Italia è saltato di botto dal Secondo al Sesto dan Aikikai.

Con tanto di pacca sulla spalla del Doshu!

Il Presidente dell'intera Area dedicata a tutte le Arti Marziali di una nota confederazione, si è autoproclamato Quinto dan di Aikido, pur continuando a sostenere apertamente la sua poca fede in questa disciplina...

Nel passare da Tecnico di una Associazione a referente di una Federazione, un altro insegnante è stato insignito del Sesto dan ad un anno e mezzo di distanza dal Quinto.




Ora, il mio problema non è se i signori in questione meritassero o meno il grado ottenuto.

Sottoscrivo a caratteri cubitali che probabilmente meritavano MOLTO DI PIU' e che se avessero chiesto a me, avrei dato a tutti il Nono dan indistintamente.

Quello che mi chiedo è......( TADAAAAAANNNNN!)

Qualcuno crede veramente che tra noi ci sia ancora gente così imbecille da valutare un insegnante dal numero di dan sul suo libretto??????



POST SCRIPTUM DEL GIORNO DOPO

Il vero problema è il valore che NOI diamo ai gradi,secondo me. Vedo gente che si affanna a fare da lecchino a questo o a quello shihan, per ottenere il grado aikikai, quando uno di quei signori è andato a Tokyo e l'ha comprato, così come si farebbe con una macchina fotografica o un telefonino. Ha senso allora comprare gradi aikikai convinti che essi certifichino un percorso? E ancora: un genitore che porta un bambino al dojo, pensi dovrebbe essere più interessato al grado del maestro o agli anni della sua esperienza di insegnamento coi bambini?
E politicamente: il libero mercato ha dimostrato come la concezione piramidale dei gradi alti che controllano le attività dei gradi inferiori non esista nella maniera più assoluta.
Dovremmo andare da un maestro perché è ventordicesimo dan o perché ci piace quello che insegna??
Vi faccio una domanda a bruciapelo: che grado era Gozo Shioda? e Hirokazu Kobayashi? Non mi viene in mente su due piedi. Ma mi viene subito in mente che fossero due grandissimi.
E Mike Tyson che grado è di Boxe? E Picasso, che grado di pittura??
Dovremmo puntare sull'uomo e non sul numero.

22 gennaio 2012

Ma Funzia o non Funzia????

Domandona della domenica sera, quella del dopopartite/dopoabbuffate/dopoqualsiasicosa:

Ma l'Aikido funziona?

Mi ricordo che quando ero ragazzo mi sentivo ossessionato da questa idea.

Più che altro ero ossessionato dal fatto di voler convincerne gli altri...
Una sorta di Testimone di Geova, se capite cosa intendo...
Un testimone dell'Aiki, grossomodo.

Poi col tempo ogni se ed ogni ma apriva la porta a mille speculazioni, ed ognuno di essi portava in maniera esponenziale a mille altri se e mille altri ma....

Si partiva dal voler studiare arti marziali e si finiva a fare i classici discorsi da bar del lunedì mattina, quelli del "Se c'ero io sotto la porta...." o "Se io fossi stato l'allenatore...." fino a "Se fossi stato IL PALLONE..."(!!!!!!)




Col tempo le ho sentite veramente tutte.



"L'Aikido funziona contro tutti quei delinquenti che girano armati per strada?"
- Dì la verità: stai facendo terrorismo!


"Ma se uno si nasconde nel buio, dietro la porta del tuo garage, e ti attacca da dietro con una chiave inglese......"
- Solo perché lo hai pensato, o scrivi Dexter o sei un probabile serial killer!



"L'Aikido funziona contro i brufoli?"
- Si, usato regolarmente al posto di youporn!


"Posso aggredire qualcuno con l'Aikido??"
-Che lavoro fai? L'Hooligan??



"Ma se incontro uno che fa Muai Thai??"
-Salutalo. Molto probabilmente è una brava persona!


Addirittura di recente qualcuno mi ha chiesto se funziona contro la cellulite sulle chiappe.......






Così, mi sono deciso a cercare un video che dimostrasse l'applicazione dell'Aikido nella vita reale.
Dell'Aikido, ovviamente, così come lo intendo io....
Che v'ò dico affà??

Ne ho trovato uno molto corto, ma che è veramente un piacere immenso guardare e riguardare.
Una chicca, insomma.

Eccola.

Scrivetemi cosa ne pensate!






20 gennaio 2012

L'Ultima lezione

Qualche tempo fa, scrissi due righe ad un mio allievo che per ragioni di studio cambiava città.

E dojo.
E insegnante.
E metodo.

Mi chiese qualche consiglio per continuare a praticare.

Il mio cuore di Jedi gli inviò queste parole:





"Questa è la mia ultima lezione per te, la più importante di tutte.
L'Aikido è uno strumento al tuo servizio, non diventare mai tu uno strumento della disciplina.

Esso è un cammino verso la saggezza. Un percorso per apprendere le potenzialità delle tue risorse e le logiche attraverso cui tali potenzialità si esprimono.

Ogni insegnante attraversa questo percorso su un mezzo differente.

C'è chi lo fa in Mercedes, chi in moto. Ognuno ha le sue ragioni e le sue motivazioni per scegliere il proprio mezzo o per cambiarlo, di tanto in tanto.

Non lasciare mai che qualcuno ti convinca che il proprio è l'unico  mezzo valido.

Non lasciare mai che qualcuno ti convinca che il nostro scopo è quello di trasmettere il sapere di un uomo morto, chiunque egli sia stato.

Il nostro scopo è quello di diventare più forti delle avversità e di comprendere che saper accettare e guidare un attacco, sia esso portato da un essere umano o dalla vita stessa, è molto più saggio e costruttivo che cercare di irrigidirsi ed incassare il colpo.

E quando saremo diventati abbastanza forti, dobbiamo imparare a sostenere chi è meno forte di noi.

Ieri l'Aikido aveva un volto, oggi ne ha un altro, domani ne avrà un altro ancora.

Cambia perché cambia la gente che lo pratica e se così non fosse sparirebbe dalla terra.


In natura non sopravvive il più forte, ma il più adattabile.
Non smettere mai di confrontarti con gli altri insegnanti e con gli altri metodi, perché solo quando riuscirai ad adattarti ai più strani di loro potrai dire di essere veramente cresciuto.

Scrivimi le tue impressioni, di tanto in tanto, e quando puoi prendi la tua sacca e parti.

Ganbatte!
F."

18 gennaio 2012

Il Naufragio della mente

Morire in mare nel 2012 è veramente, ma veramente una cosa da brividi.
E' un incidente che mi ricorda le carestie e le ondate di peste del medioevo...
Anacronistico, questo è l'aggettivo.




Ad oggi l'ira mediatica è tutta su quel povero demente di Schettino.

Un cazzone con la divisa che ha giocato a fare il capitano tutta la vita e che nell'unico momento in cui avrebbe dovuto esserlo per davvero, è andato nel pallone più totale accumulando idiozie su idiozie.

Ma possiamo davvero pensare che TUTTA la colpa sia di questo imbecille?

Questo tipo fa il capitano da anni e la cosa più tosta che ha dovuto affrontare in vita sua è stato digerire la Moussaka quando è passato per la Grecia.

Stiamo parlando di un tipo addestrato a fare questo




in pieno giorno, ad un'ora prestabilita, coi gabbiani che li allietano con le loro evoluzioni e coi marinai che scherzano e si danno pacche sulle spalle.

E così, dopo un po' di questi test, si è convinto che avrebbe potuto senza problemi affrontare questo



Ok. 
Ora mi domando esattamente quello che voi vi state chiedendo.

Quell'addestramento è sufficiente per fare fronte a questo scenario?

So che la multinazionale in questione e tutte le televisioni ce la stanno mettendo tutta perché noi pensiamo di si.
Perché noi pensiamo che un uomo migliore avrebbe affrontato la cosa senza esitazioni ed avrebbe messo in pratica la routine che aveva imparato.

Anche senza gabbiani.

Anche all'improvviso.

Anche senza luce.

Ma vi faccio notare che nel caos più totale, mentre la gente si disperava ed i soccorsi cominciavano ad arrivare, Capitan Schettino aveva paura del buio.




Ragazzi.... DEL BUIO!!!

Vi rendete conto?

Vi rendete conto di quanto il caos possa fotterci la ragione e renderci poco più che bambini impauriti di fronte alla disgrazia?

Sapete cosa viene insegnata come prima cosa nei corsi di Primo Soccorso?
A chiedere aiuto.
"Dove sei - cosa è accaduto - quante vittime - attendi istruzioni".
Questo perchè quelli che avevano imparato a fare un massaggio cardiaco ed una respirazione artificiale, presi dal panico chiamavano i soccorsi a telefono, gridavano "AIUTO!" e riattaccavano.




Coloro che tengono corsi di sopravvivenza agli incidenti aerei (ebbene si! non ci credevo, ma esistono davvero!!), insegnano a ripetere come un mantra i nomi dei propri cari presenti a bordo, mentre si scappa.
Perché la statistica ha visto molti genitori abbandonare i figli e fuggire, in preda al terrore.

Mi fanno ridere i vechi comandanti in pensione, che con la stessa preparazione di Schettino vanno in tv a fare i superuomini, senza aver affrontato mai nemmeno la bucatura del canotto, in vita loro.

Ma una Multinazionale che prepara le sue equipe anche al dramma, lo fa con cognizione di causa?

La Costa ha preparato i suoi Comandanti a sopportare le grida dei passeggeri?
Li ha allenati a mantenere la voce calma e guidare l'evacuazione mentre la nave è coricata sul fianco??
Li ha testati in condizioni impreviste, mettendoli dinanzi a variabili non canoniche e che richiedevano la capacità di adattare le meccaniche di base???




Ed ora veniamo a noi.

Premesso che la difesa personale in quanto tale mi interessa quanto ad un moscone gli aggiornamenti dell'iPhone.

Allo stesso tempo però, credo che l'Aikido sia una Via che attraverso la marzialità ci porta all'autoconsapevolezza.

Ma che non possa prescindere dalla marzialità per raggiungere il suo scopo.

Laddove per "marziale" intendo la capacità di gestire una situazione conflittuale IMPREVISTA, non catalogata per filo e per segno.

Riarmonizzare il disordine. Non armonizzarsi all'armonia, voglio sottolineare.

Credete veramente che allenarci così




Ci renda capaci di gestire il caos?

Quante volte ancora dobbiamo accordarci con uke su attacco e risposta?
Per quanto vogliamo allenarci solo su attacchi stilizzati?
Quando ci decideremo ad abbandonare i comodi modelli e provare un allenamento a variabili progressive?

15 gennaio 2012

Intervista al m° Tissier e due parole



Nella prima risposta il m° sottolinea l'importanza di avvicinare alla disciplina i giovani fra i 18 ed i 30 anni,perché loro sono il futuro dell'Aikido.

Sono completamente d'accordo con lui, vi dirò.
La mia domanda è un'altra: come?
Come possiamo fare per avvicinare i giovani ai nostri tatami?
E' sufficiente alimentare una pratica fisica ed atletica per coinvolgerli?
Secondo me no.

Credo che per quanto atleticamente lo si possa praticare, l'Aikido non è e non vuole essere un fitness giapponese.
E credo che se vogliamo aumentare il numero di giovani, dobbiamo cominciare a capire chi sono, cosa cercano e come si relazionano, questi giovani.

Dobbiamo cominciare a vedere attraverso i loro occhi ed a parlare il loro linguaggio.
Questo non vuol dire, ovviamente, rapare durante le lezioni, o indossare l'hakama col culo di fuori...

Ma l'Aikido nasce per rispondere ad un'esigenza di pace di un popolo devastato dalla guerra.
Qual'è l'esigenza del popolo di giovani con cui vogliamo interagire?
Cosa possono volere dall'Aikido più che dalle MMA o dalla Playstation?
E come possiamo fare noi perché l'Arte della Pace e la Via dell'Armonia possano migliorare la vita a persone che chiamano "amici" i contatti di facebook e vivono situazioni familiari che definire disastrose è un mero eufemismo?
Più in basso, Sensei parla di Yamaguchi a proposito della sua "forza naturale".
Sono parole che spesso ho sentito legare all'immagine di Yamaguchi come a quella di O Sensei, o più recentemente di Endo Shihan.
E' una cosa che io stesso ricerco da alcuni anni.
"Forza Naturale" per me non ha nulla a che vedere con l'essere un atleta, come Sensei sente di essere, né con la conoscenza della tecnica, per quanto approfondita possa essere.

Per me significa consapevolezza di sé stessi.
Del proprio potenziale fisico e psichico e di come utilizzare in maniera naturale le proprie risorse, vale a dire con una corretta biomeccanica ed un'attitudine mentale serena.

Ed in definitiva, non è forse questo che ci chiedono le giovani leve quando salgono sul tatami?
Ci chiedono di aiutarli a ritrovare sé stessi, a riscoprire il proprio corpo ed a vivere con la testa in una realtà che non sia solo virtuale...
Ci chiedono di guidarli sul cammino dell'autoconsapevolezza a voce molto più alta di quanto ci chiedano di imparare a torcere un polso o di scendere un po' la pancetta.
Perché l'Aikido insegna che comprendere sé stessi ed accettarsi, nonostante la pancetta o la possibilità di perdere in uno scontro, è l'unica maniera di trovare la Vera Pace.



10 gennaio 2012

Matti Joensuu in Granada

Matti è il più anziano allievo di Endo Sensei in Europa.
Come tutti i suoi allievi, il suo Aikido esprime tutti i principi della pratica del maestro, ma non gli somiglia granché.

Ad oggi, Matti dice di non fare più Aikido.
Parla di Kimusubi, legare e controllare l'intenzione di uke.

Per comprendere una ricerca, secondo me, dobbiamo farci un'idea dell'uomo che la conduce.

Matti è uno degli ingegneri della Nokia che hanno creato gli Smartphone.

Da anni,ormai, si è licenziato e vive con la sua compagna in giro per l'Europa, cambiando città ogni paio d'anni.

La sua capacità di leggere attraverso il contatto i punti deboli della struttura di uke, ha del magico, credetemi.

9 gennaio 2012

Yamaguchi sensei 1988

Un bel video del m° Yamaguchi.
Non tutto è immediato, ovviamente...
Ma vale la pena soffermarsi un momento e cercare di capire!

1 gennaio 2012

Il codice, la follia ed i bianchi pigiami

Recentemente cazzeggiando per la rete mi sono imbattuto in alcuni video sulla difesa personale.

Detto tra noi, non è che sia particolarmente interessato all'argomento, per lo meno non lo sono nella maniera in cui viene trattato dalle nuove pseudodiscipline di "Street Fighting".

Ora, chiariamoci un momento.

Se non sai lanciare almeno una palla di fuoco al grido di "HADOUKEN!" non puoi parlare di Street Fighters.




Premesso questo, sono più che mai convinto che queste discipline del "Se lui fa così, tu fai cosà!" non solo non rispondano in nessun modo ad una reale esigenza di autoproduzione, quanto al contrario alimentano la paura, il nervosismo e la chiusura verso l'esterno.

E ti insegnano a vedere la vita come un costante pericolo.


Facciamo una franca stima della cosa: se cammini per strada e ti metti in guardia contro il lattaio, perché da un momento all'altro può lanciarti una bottiglia addosso, contro il barbiere, che gira con quelle poco rassicuranti forbici sempre a portata di mano e contro il pensionato, perché con quel poco che prende al mese, ti può sempre ammazzare e conservare come riserva di proteine, diventi tu stesso catalizzatore di ansia, stress e violenza!

Prima o poi, ci puoi giurare, spruzzerai spray al peperoncino negli occhi del portiere del palazzo o tirerai un mazzo di chiavi sul muso del pizzaiolo.





Torniamo al video in questione.

Il tizio esordiva presentandosi e specificando che ogni volta che vede qualcuno vestito con un GI, già capisce di trovarsi di fronte a qualcosa che non va.

Forse, se il video si fosse intitolato "Giudicare dalle apparenze", ci avrei anche riso sopra...

Ma detta così, in un video di difesa personale, è un'elogio della follia bello e buono.
E' la vittoria della superficialità, è il trionfo del pressappochismo.

La tomba dell'intelligenza....




Eppure, pensandoci bene, più volte mi sono sentito chiedere perché non ci allenavamo in una mise più comoda e fresca.

Perché sembravamo tanto affezionati ai nostri "Bianchi Pigiami"...

Io penso che un tatami abbia le sue regole.

Nel mio, per esempio, si rispettano tutti  indipendentemente dal grado, si studia quello che l'insegnante sta proponendo adattandolo alle proprie possibilità e si preserva sempre l'integrità dei propri compagni.

Indossare un GI e salire su un tatami, secondo me, significa giocare a quel gioco ed accettarne tutte le regole.

E' un codice.

Non c'è bisogno che io ti chieda se vuoi fare Aikido con me, se ti trovi sul mio tatami, nella mia ora, con indosso un GI.





Bianco perché in Giappone è il colore della morte, perché un principiante non ha speranza di sopravvivere in battaglia, ma scende in campo perché non ha alternative.

Perché nella sua vita, ha deciso di combattere e di giocarsi il tutto per tutto.
Anche a costo della morte.
Sebbene si parli di morte dell'ego, fa tutto molto effetto, non trovate?

Il nero della cintura o dell'hakama indica la possibilità di sopravvivere, invece.

Possibilità che ci è data dal nostro ventre, luogo dove la cintura viene annodata.

Perché è nel ventre che risiede il centro da cui originano i movimenti del corpo.

E perché è col ventre che scegliamo quando siamo in combattimento.






Dunque mi piacerebbe rispondere al tizio di cui sopra, che veste con una maglia firmata e dei calzoni pieni di loghi.

Sei libero di non scegliere qualcosa che non ti attrae.

Fosse esso l'Aikido, la macrobiotica o il sesso estremo.

Ma se sei libero di giudicare qualcuno per come veste, senza comprenderne le motivazioni, noi siamo liberi di giudicarti in base a quello che dici e  a come lo dici.

Ed a conti fatti non ci fai proprio una bella figura....;)

Buon anno a tutti!!