22 ottobre 2012

Picasso e l'arte in oriente e in occidente

Qualche digressione a mente libera...
come dire "cazzeggiando davanti ad un caffè".


Pablo Picasso nacque a Malaga alla fine dell'800 e bla bla bla.......
anche bla e bla.

Andate su Wikipedia e cercatevi la sua biografia, se vi interessa.
Anzi meglio, andate in libreria e compratene una in carta patinata, così avete a portata di mano anche le foto delle sue opere.

Cosa potete leggere di lui su Aikido Vivo?

Frammenti del suo pensiero.

Poche battute, che rivelano un genio ineguagliabile.

E che possono essere davvero un'immensa fonte di ispirazione per chi crede che l'Aikido sia veramente un'arte.

A proposito di questo.

Recentemente qualcuno ha scritto un articolo su come in Giappone "Arte" sia ripetere paro paro una cosa esattamente come la faceva colui che ce l'ha insegnata.

Fare il "tale e quale", dicono in provincia di Salerno, quando parlano di fotografia o di fotocopia.


L'autore dissertava su come in Occidente arte sia espressione di sè attraverso un'opera, quindi qualcosa di autocelebrativo, mentre in Giappone arte è assenza di sè nell'opera, quindi tramandare sic et simpliciter.







come si può chiaramente vedere da queste opere, non c'è nessuna forma di personalizzazione in nessuna di esse.
E quindi ognuna di esse rappresenta la realtà così come essa appare al Sol Levante.

...

!!

Torniamo a Picasso, và...


"Un giorno un critico attaccò Picasso dicendo che la sua arte era troppo poco realistica.
Picasso gli domandò di mostrargli un'opera che fosse realistica ed il critico tirò fuori la foto di sua moglie.
Picasso rispose " Beh, dunque lei ha sposato davvero una tipa di 7 cm, in bicromio, senza gambe e bidimensionale?"

-

"Quando i nazisti videro Guernica, chiesero a Picasso se davvero avesse fatto lui quella mostruosità.
-No!-rispose lui- siete stati voi!-"

-

Un giorno Picasso disse " A 12 anni sapevo già dipingere come Raffaello. Ma ci ho messo una vita ad imparare a dipingere come un bambino!"

-

Ripeteva sempre "I mediocri imitano. I Grandi rubano!"

-
Ad un uomo che lo accusò di dipingere come un bambino di cinque anni rispose
"Magari potessi....!"




17 ottobre 2012

Ispirational




 Le due facce di una stessa medaglia. Resta da capire quale sia la più inquietante!!!;-)

12 ottobre 2012

Il Principiante, Cupido e la Cenetta Romantica

Recentemente guardavo un pò l'atteggiamento degli insegnanti verso i nuovi iscritti e facevo qualhe considerazione.
Sapete che c'è?
Mi pare che si dia troppo per scontato che la gente si iscriva ai nostri corsi perchè ami l'Aikido.
Credo che, tutto sommato, questo sia veramente un grosso equivoco...

Chi viene da noi crede di trovare qualcosa che non ha trovato altrove.
Ha un'idea di ciò che vuole, la cerca in giro e resta deluso.
Ed alla fine, crede che in qualche modo noi possiamo colmare quel bisogno.

Come quando vedi una tipa per strada e pensi "Eccola, è LEI!"





Non la conosci, non sai chi sia, dove abiti e cosa faccia.
Non sai nemmeno il suo nome, a volte.
Ma il tuo inconscio ha già girato mezzo colossal, a riguardo.

Quindi la guardi e sai una sola cosa, per certo.
"La tipa mi intriga!"
Ti intriga, mica la ami!

Ti stuzzica, vuoi parlarci, telefonarle, messaggiarla su facebook, provocarla un pò, uscirci, andarci a letto e magari ricominciare a messaggiarla.

Ma se ti chiedesse di sposarti alla prima uscita cosa faresti??
Se invece di darti il suo numero di telefono, ti chiedesse di andare a casa sua a parlare col suo babbo, cosa le risponderesti??






Certo, i nostri nonni facevano così,un tempo.
UN TEMPO!

Oggigiorno magari vorremmo fare tutte queste cose da "fidanzati", come andare a pranzo dai suoi o accompagnarla ad una cerimonia di famiglia, ma magari anche no!

Non possiamo saperlo da subito.
Dobbiamo conoscerla un pò sotto tutti i punti di vista, di mattina, di pomeriggio, di sera, a tavola, a letto, al cinema.
Vogliamo farci l'amore, vogliamo partire insieme...

Insomma: vogliamo conoscerla completamente, ad un primo stadio.

Un primo, badate bene, perchè scordatevi da ora che quello stadio sarà uguale a quello dell'ultima metamorfosi.




Scordatevi che una settimana a Sharm possa farvi capire cosa significherà abitare insieme un bilocale di periferia per tutta la vita.

Ma per amarla dobbiamo conoscerla completamente almeno ad un livello superficiale.

Quando decideremo che ella sarà la nostra compagna, che percorreremo insieme tutta la strada, ricominceremo a conoscerla daccapo in un nuovo contesto di 24 ore al giorno.

Il nostro ruolo è un pò questo.

Essere un pò Cupido tra il principiante e la disciplina.





Fargli conoscere l'Aikido completamente e lasciare che sbocci la scintilla dell'amore.
Proporgli delle esperienze tramite la pratica, lasciare che provi delle sensazioni, che ascolti il proprio cuore mentre esegue degli esercizi, mentre entra in contatto con i compagni.

Non rimpizzargli la testa di dettagli su come gestire ogni parte del suo corpo per fare una tecnica efficacemente.

Presentargli il cammino, mostrargli gli obiettivi, guidarlo attraverso un viaggio emozionale.
E guardarlo crescere aspettando che nasca l'Amore.
Se non nascerà, pazienza.
Ma credo che ad ogni modo conserverà un ricordo piacevole di quel periodo.
In giapponese "Genitore" si scrive con un ideogramma che indica il guardare una pianta che cresce.
Guardare...non far crescere con la forza.
Il Sensei, secondo me, è un pò genitore dell'aikidoka che va nascendo nel cuore del principiante...

Lo so...
All'inizio il suo Ikkyo non sarà perfetto.
E allora? Chi se ne frega!!!


Sarà perfetto il ritratto che farà di noi il nostro bambino e che esporremo orgogliosi sul frigorifero??
Sarà perfetta la cenetta preparata da lei la sera in cui i genitori sono fuori casa?
Farà cagare, lo sappiamo tutti.

Eppure quella serata la ricorderemo per sempre, come una delle più belle della nostra vita...








9 ottobre 2012

Endo Sensei, Finlandia 010


Flessibile, rilassato, tranquillo, fluido, improvviso, imprevedibile, adattivo, chiaro, armonioso.

Endo Sensei...



5 ottobre 2012

Dare una mano

Un giorno nella foresta scoppiò un terribile incendio.
Tutti gli animali cominciarono a fuggire disperati, cercando di salvarsi pelle e pelliccia alla men peggio.
Qualcuno si tuffò nel lago, qualcuno si arrampicò sulla roccia, qualcun altro spiccò il volo.

Solo un piccolo colibrì prese a volare controcorrente con le piume zuppe d'acqua.
Un gruppo di animali lo fermò e gli chiese:
"Dove vai??Sei pazzo? non vedi quante fiamme?"
Il colibrì rispose
"Vado a dare una mano!"
Il branco, sghignazzando, lo derise
"Con quelle due goccioline sulle piume?"
E lui guardandoli negli occhi
"Provo a fare del mio meglio!"




Nell'Aikido porgiamo una mano in varie occasioni.

Discendendola sul cranio di tori, per esempio, quando attacchiamo shomenuchi.
Ascendendo sul petto di uke, quando chiediamo katatedori.
Divaricandogliela sul viso quando facciamo kokkyunage...

"Asdrubale, DAI UNA MANO ai principianti per preparare il sesto kyu?"
Il più delle volte si rivela una frase in codice per liberare il pitbull nascosto nel petto paffuto di Asdrubale che azzanna come malviventi i poveri beginners sdrumandoli di mazzate.

"Ragazzi, MI DATE UNA MANO a smontare i tatami?"

E' un'altra formula magica per liberare il dojo al più presto facendo volatilizzare tutti gli aikidoka al suo interno.

Questo "Dare una mano" è un pò l'Expelli Armus di Harry Potter, in pratica.






Ma c'è un'eccezione, secondo me.

Facciamo un piccolo test.

Cosa succede se vi chiedo di dare una mano a qualcuno che ne ha davvero bisogno?
Per ricominciare, intendo.
O per cominciare, addirittura.

Per esempio ai ragazzi i Emilia che stanno togliendo ancora le macerie del terremoto.





Per esempio ad un ospedale nel nord della Tanzania, dove i bambini finamente potranno finalmente essere vaccinati.





Cosa fare? Quello che vi piace di più. L'Aikido.
Insieme, divertendoci, con la forza,la passione  e l'allegria di sempre.
Solo che questa volta le energie impiegate serviranno materialmente a costruire una speranza, una luce.

Quante volte nella vostra vita avete sentito parlare di "Budo che da la vita", di "Arte marziale dell'Amore"?

Milioni, lo so...

Bene.

Questa volta, per la prima volta o per una volta ancora, il vostro Aikido farà la differenza tra vivere e morire.



Io e Gabriele vi aspettiamo a PALERMO, il 26 e 27 ottobre per dare una mano a TUMAINI ONLUS.






Alessandro, Fabio, Alberto e Sergio vi aspettano a MODENA il 27 OTTOBRE, per dare una manio in EMILIA ROMAGNA.




Se qualcuno non potesse proprio muovere il suo culone flaccido e peloso e portarlo a praticare con noi, ma volesse ugualmente supportare la causa, è possibile DARE UNA MANO con un versamento da casa.


Chiamare i numeri indicati nelle locandine per le info complete sugli stage e su quant'altro.




1 ottobre 2012

Aikido Blogger Seminar

I giorni sono scanditi da piccole cose, gesti quotidiani, sane o malsane abitudini.

Ognuno ha le sue.

Io, ogni mattina, amo prendere il caffè al bar.

Sarò sincero con voi.
Non mi fa impazzire il caffè del bar.

Mi fa impazzire il bar, proprio.

Mi piace l'atmosfera umida, l'odore di macinato fresco, il contrasto tra quelli che hanno tempo da perdere ai tavolini e quelli che invece sono sempre di corsa, tanto da non riuscire nemmeno a finire la consumazione.





Io faccio parte del primo gruppo.

E non perchè abbia tempo da perdere, sia chiaro.

Ma semplicemente perchè non mi importa di fare tardi.

Ed attardandomi a gustare un'atmosfera che mi rapisce, fingendo di bere un caffè che non mi piace, ne sento sempre di cotte e di crude.

Una delle cose che più mi mettono rabbia sono i discorsi al congiuntivo.

"Ahhhh Se potessi andare...."
"E se avessi i soldi!"
"Iiihhhh se ci fossi stato io!"
"Aaaaa se volessimo fare questa cosa, dovremmo aspettare quest'altra!"

Vi dirò, risco a trattenermi dall'intervenire quando questi discorsi li fanno i vecchissimi, abituè del bar sotto casa, tra un quotidiano ed una scopa, un fernet ed una sigaretta, ci sta pure che rimpiangano le infinite possibilità sprecate nella loro giovinezza.





Ma quando parlano così gli aikidoka, veramente non riesco a resistere.

E penso "Facciamolo, maledizione! Facciamolo per davvero!"

Così, quando Marco mi ha chiamato per propormi una cosa tanto folle, non ci ho pensato due volte a dirgli di si.

La scena è andata grossomodo in questa maniera.

Mentre mi radevo una barba ispida ed incolta, squilla il mio fido telefono con lo schermo totalmente appannato dal vapore.

La mia mano lercia di schiuma riesce a stento a rispondere senza dare allo smartfon il colpo di grazia.

"Pronto Fabio?"
"Ciawww Mrcwwwoo", rispondo io con la bocca tirata da un lato ed il Proraso in assedio.

"Mi è venuta un'idea!".

Ora, quando uno che si chiama "Marco Rubatto" vi chiama per dirvi che ha avuto un'idea, date per certo che sono diverse notti che non dorme e che ha consumato risme di carta a scrivere appunti.

Col rasoio da una parte, la schiuma nel naso ed il telefono nei pressi dell'orecchio, gli rispondo:
"Dimmmwwww!"

"Facciamo un seminario speciale. Qualcosa di diverso dal solito, un percorso guidato lungo un weekend, che abbia come capitani i tre bloggers più attivi in ambito aikidoistico italiano ma che non sia cattedratico, quanto piuttosto lasci la possibilità di discutere, affrontando un tema specifico in ogni lezione, partendo da un'esperienza pratica e sviluppandola attraverso l'allenamento tutti insieme e cerchi di discussione, in modo che ognuno dei partecipanti abbia un momento in cui poter esprimere il proprio sentire, le proprie aspettative e la propria visione della disciplina!"

Ormai la schiuma mi era arrivata alle tonsille, mentre un fremito adrenalinico della lametta mi incideva bruscamente la giugulare.

Avvolto in un corredo intero di asciugamani di spugna, mentre cercavo di fermare le mie arterie zampillanti, riuscii a rispondergli soltanto:
"Cazzzwwwwwhhhh!!!!"





E' passato un pò di tempo da quella telefonata.

Chilometri di email, telefonate, messaggi volanti, proposte, video, locandine, planning...

Ed ora quell'idea è realtà.

Marco Rubatto, il responsabile di Aikime, Simone Chierchini quello di Aikido Italia Network ed il sottoscritto sono pronti a presentarvi qualcosa che non avete mai visto prima.

"Aikido Blogger Seminar" è molto più di uno stage.

 E' un viaggio al di la della scuola, della tecnica, dei loghi e delle federazioni.

E' un cammino nel sentire l'Aikido tutti insieme, nel preparare un'esperienza che non sia solo movimento, ma costruzione dell'idea del movimento e condivisione delle sensazioni che esso ha generato in ognuno di noi.

E' condivisione degli spazi di pratica e di riposo.
E' partire con l'attitudine di accettare gli altri e di costruire con loro una scala verso la crescita insieme, in una direzione nuova per ognuno e comune a tutti quanti.

E' l'Aikido come O'Sensei avrebbe voluto, quello che crea con i colori donati dalla differenza e non prova ad omologare tutto e tutti sui toni di grigio.



Il 15 e 16 dicembre a Torino proveremo a cambiare il mondo.

















Il nostro mondo.














Vuoi mancare proprio tu??