23 agosto 2011

La Via per intercettare il pugno.

E' un pò di tempo a questa parte che sto ristudiando la figura di Bruce Lee.

Lo conoscevo come attore, perché i suoi film  hanno abbandonato il blockbuster per entrare nella leggenda.

Lo conoscevo come marzialista, perché le sue capacità fisiche, come la forza esplosiva, ed il suo  fluire fra una tecnica e l'altra sono ancora oggi insuperate.

Non lo conoscevo come pensatore, però.

E devo ammettere che in confronto al suo pensiero, le sue interpretazioni e la sua atleticità svaniscono nell'oblio.

Nonostante la sua giovane età, parlava di non tecnica, di non mente, di convivenza degli opposti.

Parlava dell'importanza dell'uomo prima che dell'arte e non subiva la chiusura data dalla tradizione ritualistica.

E soprattutto lo dimostrava.

Nella sua vita non volle mai definire con un nome ciò che faceva.
Così come non volle codificarne abiti e rituali.

Una volta, ad un intervistatore insistente, rispose che semplicemente intercettava i colpi.

L'articolo riportò che Bruce Lee aveva fondato la "via per intercettare il pugno" (Jeet Kune Do).

Oggi c'è gente che riutilizza ciò che Lee faceva e lo vende come arte marziale, implementandola con tecniche rubate qua e la a svariate discipline.

Per carità, non dico che nn sia un sistema efficace.
Dico solo che non rispecchia ciò che lui predicò sempre.

Strano,invece, leggere  QUESTO  libro e trovarci dentro tante idee che perfettamente combaciano con Aikido Vivo!

Sempre che l'inglese non rappresenti un problema per voi, guardatevi questo filmato.

Cercatene il messaggio, non la coreografia.

Non lasciate che la velocità, la scenicità e le coreografie vi distraggano più di tanto.

Cercate di vedere come "Un corpo flessibile, una mente vuota, una tecnica comoda ed un ritmo vivo", possano cortocircuitare degli schemi predefiniti.




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