20 dicembre 2011

La Fortuna, Musashi ed il "Too busy"

Ok, lo ammetto. Nella vita ci vuole culo.
Cioè, ci vuole dedizione, abnegazione, fatica, sudore e bla bla bla...
Ma il culo, quello fa la differenza!
Del mio non mi lamento.
Non mi sto riferendo alla forma più o meno armonica ed alla consistenza più o meno cellulosica delle mie chiappe, questo è chiaro.
Quanto alla fortuna di aver incontrato nella mia vita dei buoni insegnanti.

Si, chiaramente parlo della buona sorte nel percorso marziale....
Lotterie e tombolate varie le lascio agli altri.




Dico "fortuna" perché c'è sempre merito nel cercare un insegnante, ma nel trovarne uno bravo ci vuole più che un pizzico di buona sorte!

"Culo", invece, è quando ne trovi più di uno.

Io ne ho trovati diversi, quindi probabilmente il mio è stato un culo supersayan.

Ed anche una ricerca capillare e senza sosta, diciamocelo!

Quando trovi un buon insegnante, dice il saggio, affidati a lui e segui i suoi insegnamenti alla lettera.

E ci sta.

Ma quando ne trovi tre o quattro incomincia il casino!

Il dato fondamentale è che nessuno di loro dice le stesse cose dell'altro.

Ed ogni volta è un ripartire da zero!




Uno ti diceva di mettere peso, l'altro diceva di restare leggeri e mobili, uno diceva di accelerare, l'altro di stare al ritmo di uke, uno diceva di restare dritti, l'altro di lasciar andare la schiena, uno diceva di marcare le azioni, l'altro di restare morbidi ed assecondare...

Una delle ultime volte, uno degli insegnanti mi corresse in maniera secca, definitiva....anche evocativa, se vogliamo.

"Il pericolo del diventare più bravi, è quello di smettere di impegnare sé stessi in tutte le azioni. Se il tuo compagno non ti fa sforzare a rimanere nella forma, sforzati da solo. Tieni ferma la struttura, metti forza nelle posizioni ed usa sempre ogni parte del tuo corpo in tutto quello che fai!"

Volete la verità? Per me fu cassazione!

Per anni non mi sono mai sognato di mettere in dubbio queste parole!

Per anni la mia mente faceva check up costantemente dal dito del piede alla punta dei capelli in ogni taisabaki!




Poi un giorno, durante un allenamento in Jyu waza, proprio in un momento in cui mi pareva di aver azzeccato la tecnica della mia vita, un altro maestro mi guardò e disse "Too Busy!"

Credetemi se vi dico che mi salì il sangue alla testa!

"Come tu bisi????????"

"Too busy, You are too engaged in your actions, so you cannot be free!"
("Troppo occupato. sei troppo preso dalle tue azioni, per questo non puoi essere libero!")

Voglio essere sincero con voi.
In quel momento non presi subito la correzione per buona.
La chiusi in un cassetto e decisi di pensarci con calma, studiando attentamente cosa volesse dire, cosa dovevo rivedere e a cosa mi avrebbe portato.

Ingaggiarsi o liberarsi?
Mettere attenzione a tutto o togliere attenzione e percepire?
Mantenere tutto in movimento o muovere quello che serve?

Per un po' è stato un dilemma.




Poi un giorno mi è capitato fra le mani un libro.
Sulla copertina c'era un dipinto di un antico samurai.
Il titolo era "Gorin no Sho".

Ora, se non sapete chi sia Myamoto Musashi siete pregati di indossare le orecchie d'asino ed aspettare dietro la lavagna.

Tutti gli altri, non hanno bisogno di sentirsi raccontare che stiamo parlando del più famoso ronin di tutto il Giappone, lo spadaccino autodidatta che si è formato allenandosi da solo, in mezzo alle montagne, e che ha combattuto e vinto un numero spropositato di duelli con spadaccini blasonati.

Musashi era un cocktail di esperienza e furbizia.
Le sue competenze erano il frutto di una vita dedicata alla sopravvivenza, ignorando quasi del tutto tradizioni ed etichette e concentrandosi unicamente sulla vittoria.

Il suo percorso lo portò dal grado di "belva addestrata a sopravvivere" a "artista che celebra la vita".

In tarda età non rinunciò mai a combattere se sfidato, riuscendo ad annichilire gli avversari senza ferirli, chiudendo loro ogni possibilità di attacco.

Del Gorin no Sho, il suo testamento sulla strategia del combattimento, quasi tutto è allegorico ed incomprensibile.




Tra le poche cose intellegibili, c'è un brano sulle varie tipologie di guerriero.

Il livello più basso è - dice Musashi - quello del guerriero che fa ricorso ad ogni espediente per vincere.
Forza,tecnica,strategia,armi, mente e razionalità.
Tutto partecipa fermamente alla battaglia ed il resto smette di esistere.

Il livello più alto è quello in cui il guerriero sembra inoffensivo.
Il suo aspetto è distaccato e rilassato ed in battaglia sembra partecipare all'azione ma disinteressatamente.
Toccando la sua spada, non si avverte forza, ma al contrario, scioltezza e mobilità.


Distaccato.
Disimpegnato.
Sciolto e dinamico.

Una questione di livelli....


5 commenti:

  1. La tua immagine di Amleto è seconda solo alla bellezza dell'articolo. Chapeau!

    carlo

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  2. Ma che bello questo articolo, mi diverte un sacco leggerti hai uno stile leggero, disimpegnato sciolto e dinamico nello scrivere!
    max

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  3. Grazie, Max!
    L'idea è quella di fare due chiacchiere informali davanti ad un caffè, toccando temi intoccabili, alla luce di ciò che ho vissuto in primo piano...

    E' un piacere averti a bordo!^^

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  4. Per Carlo: Purtroppo è solo una controfigura......

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  5. ...già! ripartire ogni volta da zero, essere sempre ad un livello inferiore rispetto a quello a cui si crede di essere. all'inizio è un po' frustrante poi credo che l'immagine che si ha di se stesso sia quella di un albero, di quelli dal tronco nodoso con delle radici grosse così che si diramano dal corpo centrale...ecco, le radici sono ognuno dei percorsi diversi seguiti negli anni e il tronco è il risultato dell'unione di tutte le strade che si sono rafforzate in noi. è difficile capire "come va" il tronco e, a ben guardare, forse semplicemente non ha un senso preferenziale, non bisogna capirlo, ma solo rispettarlo per ciò che è!
    grazie fabio per le tue chiacchierate, sono sempre ottimi spunti di riflessione ;)

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