7 giugno 2011

Il Cucchiaio, la Struttura ed il Braccio di Uke

Tutto lo scibile umano è riassumibile in una serie di pellicole cinematografiche.
Non semplice triacetato di cellulosa con qualche effetto sonoro, ovviamente, ma opere che sono passate dallo schermo al mito e che in qualche modo ci hanno raccontato la nostra storia ed il nostro futuro.
"Il Padrino", per esempio e "Guerre Stellari" possono esserne grandi esempi.
E tra loro, "Matrix".
Non la saga, intendiamoci, che sinceramente mi ha fisicamente nauseato.
Il primo capitolo, solo quello, è riuscito a dire in due ore concetti che potrebbero seriamente cambiarti la vita.

Insieme al Padrino e Guerre Stellari, sia ben chiaro!




Quando l'eroe, Neo, cerca la verità, sbattendo la testa nei luoghi più impensati ed insensati, è la verità a trovare lui.
Il mentore, Morpheus, lo incontra e gli si presenta.
E lo mette in guardia.
"Ciò che vedrai ti cambierà e cambierà il mondo così come lo percepisci.
Scegli, pillola rossa o pillola blu (che in quel caso non era viagra!).
Una ti riaddormenterà e ti lascerà credere che tutto questo non sia avvenuto, riportandoti al torpore e chiudendoti nuovamente gli occhi.
L'altra ti risveglierà e farà si che quegli occhi non potrai mia più chiuderli di nuovo."

Voi che avreste scelto?





No, dico...seriamente.

Esiste la possibilità che qualcuno scelga il sonno?
Esiste davvero qualcuno al contempo così tanto vigliacco e così poco curioso??


Non io.
Quando ho visto, non ho potuto più fingere di non averlo fatto.

Parliamo di fatti, così ci capiamo meglio.
Shihonage, per esempio.

Ora, se qualcuno ha vagamente l'idea di poter passare sotto un braccio e tirare questa tecnica in una situazione di pratica libera e con uke non collaborativo, il numero di telefono della Neuro è facilmente reperibile su Google.



Eppure a dire di Kisshomaru Ueshiba (mica di Tonino il parcheggiatore!) il livello di un praticante è misurabile anche solo da quanto padroneggia questo Kata.

Cosa c'è di così importante in un movimento che ha una così bassa percentuale applicativa? E soprattutto, come è nato un movimento che non ha trovato origine in combattimento?

Questa è una buona domanda.

Io credo che Shihonage, come tutti i kata, sia un contenitore.

In essi vi sono dei principi formativi che hanno l'unico scopo di insegnare al corpo ed all'istinto una maniera di gestire e migliorare le proprie risorse.

Nel caso di specie, ai miei occhi Shihonage è Struttura.

Cosa intendiamo per Struttura?
Semplicemente la maniera di disporre il proprio corpo in situazione dinamica in relazione ad una geometria efficace.

La struttura si compone di tre elementi definiti: Respirazione, Centralizzazione e Guardia.
La respirazione ci consente di sviluppare intenzione e rilassamento attivo, la centralizzazione sviluppa equilibrio e pesantezza e la guardia chiude le aperture e trasferisce l'azione sul contatto.

Se sai su cosa lavorare, focalizzi i tuoi sforzi....

Cosa fa uke mentre noi impariamo come strutturarci?
Semplicemente ci aiuta a capire.

Non è contro di lui che stiamo facendo il kata, ma contro le nostre resistenze interne.
Insieme ad uke, stiamo combattendo contro noi stessi.

Punto.

Quando ci troviamo in azione libera, la struttura è quella cosa che ci permette di manifestare potenza ed energia  in ogni gesto,utilizzando una corretta biomeccanica piuttosto che contrazione muscolare.

Non c'è bisogno di passare sotto un braccio, per applicare questo....
Basta un contatto, una spinta, un semplice schiaffo....

Il cucchiaio non esiste.
Il Kata non esiste.


http://www.youtube.com/watch?v=OCIf6e3xpzw


Qualcuno allora mi vuole spiegare che cosa ci vogliono vendere quando ci mostrano degli shihonage a piena velocità che strappano il braccio al compagno?






3 commenti:

  1. Ci sono molte persone che sanno usare molto bene il cucchiaio per mangiare la minestra, c'è addirittura chi lo usa per mangiare gli spaghetti!
    Per non parlare poi di chi lo usa per sollevare da terra i mobili per pulirci sotto o chi inventa di usarlo come antenna TV.

    Il punto, forse, sta proprio nelle tue ultime frasi:
    il cucchiaio non esiste ma molti non se ne accorgono e continuano ad usarlo con sempre maggiore virtuosismo virtuale.

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  2. Concordo con te, Andrea San. Purtroppo si riesce a trovare sempre un escamotage per continuare a raccontarsi la storia che ci piace bere!

    Così sognamo l'Aikido, lo immaginiamo e lo viviamo come un immenso gioco di ruolo con tanto di dadi, draghi, alchimisti e master fuoricampo.

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  3. Trovo molto interessante la tua riflessione e provo a dare i miei 10 cent.
    Mi hanno sempre detto che nell'aikido "spiegato" i
    movimenti sono volutamente ampi per evitare di
    farsi male tra non esperti.
    Si inizia piano senza dinamica per studiare i
    momenti e i passaggi. La lentezza non permette però
    di fare esperienza, imitiamo e basta. Pian piano si
    aumenta la velocità. Allora si inizia a capire davvero. Si inizia a intuire che uke è una variabile che muta nel movimento ed è lì che se hai compreso
    sei libero di cambiare tecnica o di saltare dei
    passaggi. Vederlo fare da due maestri è illuminante.
    Concordo Shionage è Struttura. La pratica che Neo fa
    in Struttura non lo aiuta finchè non capisce che non
    è vincolante per lui Struttura. Non è il telaio in
    cui deve muoversi è il telaio che deve smontare e
    rimontare a suo piacimento per iniziare ad
    affrontare Matrix.
    A me di Shionage piace la fase finale. Mi veniva
    meglio quando, dopo aver fatto un po' di pratica
    con bokken, immaginavo di chiudere tirando di spada.

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