11 settembre 2012

Il principio, la tecnica ed il biscotto della fortuna

Una volta lessi da qualche parte che si diventa vecchi quando più nulla riesce a sorprenderti.
Doveva essere un libro di aforismi o un bigliettino dentro un biscotto della fortuna...





Stando a quello che dice la saggezza dei biscotti, io sono ancora un poppante, viste le cose che ancora riescono a sorprendermi ogni giorno.

Una di queste è come la gente dia per scontato ciò che scontato non è per niente.





Un tempo c'era la tendenza, quasi politica, a formare schieramenti di dojo.
Il nostro dojo è migliore di quell'altro perchè loro non si lavano i denti!
Oppure, la nosta disciplina è la meglio disciplina sulla Terra perchè noi siamo cazzuti e sopportiamo il dolore!
Insomma...quella roba lì.




Poi, il tempo ha decretato l'avvento di roba come i balli latino americani e la zumba ed i pochi marzialisti rimasti hanno imparato a convivere tutti insieme.

Fin qui, encomiabile esempio di come i sparuti superstiti di una antica civiltà facciano branco per sopravvivere al predatore più forte,dal punto di vista commerciale.

Il fatto è che respirare la stessa aria ci obbligherebbe a trovare un linguaggio comune, chiaro ed esplicativo, per parlare ci ciò che ci riguarda.

Ultimamente gli sforzi si sono canalizzati tutti nella sulla tecnica e sull'idea che ciò che identifica le varie discipline non sia lo strumento, il gesto, il colpo, ma il principio.

Ora vi chiedo un sforzo ulteriore.

Che significa "principio"?

Partiamo da lontano!
Scaviamo tra le mie reminiscenze scentifiche di livello elementare.




Se dico che il principio di dilatazione termica definisce che il calore aumenta il movimento elettronico e dunque si allunga lo spazio di legame e succede che la materia si espanda, questo non è un principio chimico.

Cioè, non posso dire che questo principio è valido e bisogna tenerne conto solo se si è chimici, mentre un fisico può fottersene altamente.

Non posso nemmeno dire che è un principio chimico-fisico, e gli ingegneri possono ignorarlo, altrimenti non potrei spiegarmi gli inserti di metallo lungo i ponti.

E vogliamo parlare dei biologi? Può un biologo cadere dalle nuvole, se un calore eccessivo dilata una membrana cellulare fino a romperla?

Ed il fabbroferraio??





Può un fabbro permettersi di tralasciare il fatto che utilizzando il calore possa plasmare i metalli o fonderli tra loro?

Un principio è un principio se è valido sempre.
E se è sempre valido, tutti devono rendergli conto!

Nelle arti marziali esiste il principio di forza tangente.



In soldoni, indica che quando una linea diretta verso il centro dell'altro, non riesce a passare, una linea tangente alla sua struttura, lo mette in movimento o in rotazione, a seconda di come ha piazzato il suo peso.

Il principio di forza tangente NON è un principio DI Aikido ,o DI Karate.
E' un principio meccanico a cui sia il karate che l'aikido devono relazionarsi.
Cambia il modo in cui lo fanno, ovviamente.

Il karate se ne serve per parare e deviare i colpi.
In aikido, per esempio, ce ne serviamo per Morotedori Kokkyuho, o per katatedori shihonage.









ma ci rapportiamo esattamente alla stessa regola!

Cambia la strategia.

E se la tecnica non fa la differenza, ed il principio è un super partes che ci presenta il conto indipendentemente dalla nostra divisa, la strategia non può che essere curiosità e ricchezza.


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